Alle radici dell’identità

Print Friendly, PDF & Email

di Rosalia Trupiano

L’identità italiana ha modellato la storia che conosciamo oggi. La forma dell’identità è in continua evoluzione, ma c’è un significato più grande per la coscienza — la consapevolezza di questa identità. Il carattere italiano non è affatto ovvio, in realtà, è definito in molti aspetti diversi. Questi aspetti possono essere descritti con tre simboli: il crocifisso, il pane, e la famiglia.

Il crocifisso è un argomento che nella lunga storia d’Italia è diventato il simbolo storico e culturale che ora ha un valore legato all’identità. Il crocifisso non è più un simbolo esclusivamente religioso; è il simbolo che dice “benvenuto” a tutti perché è il segno universale dell’accettazione e del rispetto per ogni essere umano. Nel caso Lautsi vs. Italia, la signora Soile Lautsi ha presentato una richiesta contro una scuola ad Abano Terme a Padova. Lei si sentiva offesa dai crocifissi nelle aule. Voleva che i crocifissi venissero rimossi dalle aule. La Corte Costituzionale ha deciso che il crocifisso non simboleggiava il cristianesimo e il cattolicesimo in Italia, ma il rispetto reciproco, la libertà, la solidarietà umana e il rifiuto di ogni forma di discriminazione. Nel complesso, il crocifisso è un simbolo comune d’Italia. La religione ha offerto all’Italia un contributo vitale alla formazione morale delle persone. La religione e il crocifisso offrono agli italiani un senso di appartenenza e speranza.

Il pane è un altro simbolo dell’identità italiana e può essere trovato in ogni pasto — un alimento base della dieta italiana. Nonostante il significato del pane come cibo, il pane ha anche un significato letterale, culturale e religioso. Il grano, infatti, è sempre stato considerato sacro. I primi cristiani condivisero pane e vino a imitazione dell’ultima cena. Anche nella liturgia della chiesa cattolica, un atto speciale di consacrazione è quello del pane e del vino usati nel sacramento dell’Eucaristia che comporta la transustanziazione.

In paesi mediterranei come l’Italia, quando qualcuno va alla casa di un altro, il pane e il vino vengono solitamente portati fuori per gli ospiti. Questa procedura è considerata essenziale per la cortesia. Forse è questa devozione che è la ragione per cui ancora oggi gli italiani non buttano via il pane. Alcune persone italiane considerano sfortuna buttare il pane. Il pane vecchio diventato duro, quindi le vecchie croste vengono trasformate in pangrattato per addensare zuppe e stufati; pezzi di pane raffermo vengono inumiditi e aggiunti alle insalate o ricoperti di olio e trasformati in crostini di pane. Ma qualunque pane sia servito o trasformato, è evidente che gli italiani amano il loro pane quotidiano.

Infatti, la frase in italiano “buono come il pane” significa in senso figurato una persona buona. Il pane è chiaramente un simbolo dell’identità italiana perché esprime la buona natura di una persona. Il pane ha una buona stima, ma nel documentario Pane amaro vediamo come gli immigrati italiani hanno dovuto cambiare la connotazione positiva per il loro amore del pane per adattarsi alle tradizioni americane. Per questo, l’emigrazione è spesso un trauma che lascia segni indelebili sulle persone che avevano lasciato la famiglia, i valori culturali e lo status. Per questo, l’emigrazione può essere paragonata a questa idea di pane amaro.

La mia cultura italiana è stata tramandata da generazioni ed è l’idea stessa di famiglia che mi ha portato dove sono oggi. La famiglia è l’aspetto più importante della vita di un italiano. Il sogno americano dei miei genitori era di crescere i loro figli in America per darci più opportunità. Il pane può essere amaro all’inizio, ma con il duro lavoro, può tornare ad essere il simbolo di unione. I miei genitori hanno avuto difficoltà a trasferirsi in America, ma l’hanno superato grazie alla famiglia. Da soli chicchi di grano, i miei genitori sono cresciuti e hanno prosperato attraverso la difficoltà e le differenze. Questo mi ha insegnato cosa rappresentano gli italiani in America e il mio scopo qui come italo-americana.

About Rosalia Trupiano

Rosalia Trupiano is a senior at Dominican University double majoring in International Business and Italian. She began studying the language as a freshman in high school to communicate with her extended family in Sicily, and she continued throughout high school and college. As the years passed, she became dedicated to and passionate about the language and heritage of her ancestors. "The language is beautiful and melodic and it reminds me of home," she says. "There’s no question that the language and culture are admired, and I just had to get more of it."

Check Also

A bench outside of an Italian home where people can sit and talk about someone special and love

Talking to someone special

Meeting someone at a gathering — Piacere di conoscerla… Where do two people who form …

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Want More?


Subscribe to our print magazine
or give it as a gift.

Click here for details